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IMMAGINA.

Dal 21 al 24 novembre 2024

Il potere dell’immaginazione e della creatività, con lo sguardo rivolto al futuro

CANTÙ CITTÀ DEL MOBILE – FESTIVAL DEL LEGNO torna con una dodicesima edizione dal tema IMMAGINA. Un’occasione per vivere la nascita del Museo Diffuso Città di Cantù con eventi vibranti, concentrati in poche giornate che anticipano un grande nuovo appuntamento per il 2025

Dal 21 al 24 novembre talk, workshop, eventi culturali e molto altro. Una selezione di aziende aprirà, poi, le porte ai visitatori: un’esperienza unica per entrare nelle rinomate botteghe canturine, dove il legno prende forma e diventa arte.

Dal legno, emblema della tradizione canturina, prenderanno vita storie di creatività e visioni innovative, grazie al contributo di aziende e scuole. Questi protagonisti saranno pronti a trasformare la città in un museo diffuso, dando forma a un festival rinnovato, carico di sorprese e capace di stupire il pubblico con nuove interpretazioni dell’arte e del design. Questo e molto altro è IMMAGINA.

Immagina il MoMe
Sala Rossi si trasforma

Quest’anno, la Sala Rossi di Villa Calvi diventa “IMMAGINA IL MOME, un’anteprima del futuro Museo Diffuso del Mobile e del Merletto. Allestito da TABU, lo spazio ospita una selezione dei progetti del contest internazionale IDEAS4WOOD e due pezzi iconici di Bruno Munari, la lampada Falkland e la sedia Singer, un tributo al genio creativo e all’artigianato che ha plasmato Cantù attualmente conservati in ENAIP Factory.

IDEAS4WOOD, il prestigioso contest di design sostenuto da ADI e FederlegnoArredo, celebra il legno come materiale prezioso e rinnovabile, ispirando nuove generazioni di designer e artigiani a valorizzare questa risorsa senza tempo. IMMAGINA IL MOME guarda al futuro, unendo tradizione e innovazione in un percorso tutto da scoprire.

Bruno Munari, Lampada Falkland, Danese Milano 1964
Falkland è una lampada a sospensione la cui forma nasce dalla tensione di un tubo di filanca e dal peso di alcuni anelli metallici: è una forma spontanea, generata unicamente dalla tensione delle forze interne che la compongono. «Un giorno sono andato in una fabbrica di calze per vedere se mi potevano fare una lampada. – Noi non facciamo lampade, signore. – Vedrete che le farete. E così fu» B. Munari

Bruno Munari, Sedia per visita brevissime (Singer), Zanotta 1945-91
Nel 1945 Bruno Munari progetta per la Zanotta  una sedia fatta di materiali “classici”, noce lucidato a cera con intarsi e sedile in alluminio anodizzato. La particolarità sta nelle forme, la seduta è inclinata di 45°, per garantire, forse, un migliore scivolamento dell’ospite verso l’uscita, appunto per visite brevissime.

ALLA SCOPERTA DEL MoMe

 

 

 

 

Cos’è il MOME?
E’ il Museo Diffuso del MObile e del MErletto Città di Cantù, il progetto che, unico in Italia, si è aggiudicato il bando New European Bauhaus.

Il logo MOME è stato ispirato, oltre che dalle iniziali delle due grandi tradizioni canturine – il MObile e il MErletto – dagli elementi tipici dei settori.
Legno e ferro, le due anime del MObile. Materiali che vengono plasmati e si traformano sotto le mani dei nostri artigiani dando vita al grande MObile di Cantù.
Filo e Intreccio, da cui nascono superfici e sfumature nel MErletto.

Linguaggi innovativi per diffondere la cultura, la tradizione e il saper fare canturino

Scopri il programma IMMAGINA 2024

ESPOSIZIONI 2024

L’ARTE DELL’ATTIMO
di Sandro Gorra

Tracciare il fascino di noi, noi alle prese con le scalate sociali, alla ricerca del piano di sopra. L’arte dell’attimo è questo: creare esercizi d’arte varia in ogni territorio, confrontandosi più o meno lealmente con gli altri. Immagina di pesare la tua dignità ogni giorno, di conquistare, ma anche di perdere; immagina fatiche e fantasie quotidiane servendoci anche dell’ironia nel tracciare segni e parole. A pensarci bene le idee per cogliere l’attimo ci sono già. Basta dar loro una mano.

 

 

LA MOSTRA

Dal 16 al 24 novembre, un percorso che si snoda tra Villa Calvi e La Permanente mobili.

È l’Arte dell’attimo quella di Sandro Gorra. L’espressionismo reale dove l’umanità con le sue ansie di crescita e sconfitta in un istante diventa espressione teatrale, opera vibrante della realtà sociale contemporanea, raccontata con poesia e ironia sul palcoscenico della vita quotidiana.

Noi e le nostre corse verso le conquiste sociali con le sofferenze, le derisioni delle sconfitte e l’orgasmo creativo delle vittorie diventa spettacolo”, dice Gorra, una spirale di emozioni a salire con un segnale unico come le sue giraffe che così bene si avvicinano alle aspirazioni grottesche e fiabesche di ognuno.

Dall’art direction all’arte, l’opera di Gorra oggi è rappresentata da dipinti e sculture di media dimensione fino alle opere monumentali.

L’arte è già qui, siamo noi, basta darle una mano” è il mantra di Gorra che nasce e lavora a Milano dove, a suo dire, melodrammi e poesia si intrecciano nel traffico intellettuale di una città che ama profondamente.

ANGELO MANGIAROTTI A CANTÙ

Presso lo ShowRoom Eredi Marelli, un percorso che racconta lo straordinario maestro, punto di riferimento per architetti, designer, aziende, per il mondo del progetto e lo sviluppo delle idee, anche nel campo della scultura a Milano, in Italia, all’estero.

Uno dei momenti più felici vissuti dall’artigianato del mobile di Cantù è sicuramente rappresentato dalla collaborazione avuta con alcuni importanti esponenti della cultura architettonica milanese del’900.Tra arredamenti su misura per spazi pubblici, residenze private e prototipi di mobili, alcuni dei quali pensati anche per la produzione di serie, quella fra Angelo Mangiarotti e la bottega dei Fratelli Frigerio ha assunto nel tempo i connotati di un vero e proprio sodalizio durato per più di quarant’anni.

A casa mia il nome di Angelo Mangiarotti è sempre risuonato famigliare. La ragione risiede nella lunga collaborazione che mio papà Piero strinse con lui, durata per tutto l’arco della sua lunga vita professionale e che, nel tempo, si trasformò in solida amicizia”.

La mostra, ancora una volta, rende omaggio con materiali sceltissimi e documenti inediti, a quel meraviglioso incontro fra artigianato e design: le conoscenze e le idee di Angelo Mangiarotti con la tecnica e l’uso dei materiali di coloro con cui collaborò.

Museo Storico Scuola d’Arte & IN-Book

Al Liceo Artistico Fausto Melotti di Cantù è custodito un patrimonio storico dal valore inestimabile. Un percorso guidato tra cultura e artigianato, all’interno dei suggestivi spazi che ospitano lo storico museo dal 1882.

La Cornice

Villa Calvi ospita La Cornice, installazioni e opere a cura degli studenti del Liceo Artistico Fausto Melotti.

La cornice è un elemento che separa il dentro dal fuori: custodisce, racchiude e isola il contenuto dal suo contesto. Ma la cornice può anche parlare e condurci in un territorio altro, senza leggi e regole. La cornice è chiamata a scongiurare insidie: l’invasione del mondo esterno.Dotata di un valore artistico autonomo, può essere soggetto principale. Genera, nello spettatore, un distacco contemplativo. La cornice declina quindi la sua natura nei lavori degli alunni del Liceo Fausto Melotti: da installazione nata dal recupero e restauro di vecchie sedie, alla cornice come ricordo in un percorso tra tessuti e accessori. E poi ancora: la cornice come installazione ambientale, la creazione di piatti da portata come cornice per le vivande, un mosaico di specchi e percorsi pittorici.

 

 

Collezione Bruno Munari, Neoliberty e Razionalismo

Anche quest’anno la Collezione Bruno Munari apre ai visitatori presso Enaip Factory, via Borgognone, Cantù. La collezione raccoglie ed espone opere e oggetti progettati e realizzati da Bruno Munari dai primi anni ’30 agli anni ’90. Sulla Collezione, costituita soprattutto da lavori nel campo dell’ editoria, della grafica o legati ad una produzione seriale, nel corso degli anni, è stato realizzato un lavoro di ricerca, di catalogazione e schedatura suddividendo gli oggetti e le opere in quattro grandi categorie: Editoria, Design, Multipli d’arte ed Opere uniche, a cui si aggiunge un’ulteriore sezione dedicata alla Bibliografia e Iconografia.

Vittorio Bruno Bambini

Negli spazi della Ex Qualità Cantù – via Matteotti, adiacenze Corte San Rocco – in esposizione due opere di Vittorio Bruno Bambini, l’artista romagnolo di nascita e canturino per elezione.  Bambini, sin da piccolo, ha respirato arte sotto l’ala paterna: il padre, infatti, fu un eccellente pittore e scultore. L’influsso del padre continua ad essere presente nelle sue opere, vivendo profondamente nel prestigio dei colori e nella leggerezza delle forme. Bambini spazia in tutti momenti della storia dell’arte recente dal futurismo all’astrattismo. Il suo viaggio artistico, lungo decenni, fa mescolare realtà e fantasia regalando sempre nuove emozioni.